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L’eziologia dell’aggressione sessuale e il problema della recidiva

 

Le cause dell’aggressione sessuale vanno ricercate in domini diversi, anche se interconnessi, della personalità di un individuo.

 

Sono state individuate diverse tipologie di autori di reati sessuali, alcune delle quali fondate sulla natura della vittima (bambini, adulti dello stesso sesso o di sesso diverso)  e sulla qualità dell’aggressione (violenta o seduttiva, premeditata o impulsiva).

 

Tali lavori hanno portato all’elaborazione di diverse teorie tra le quali un elemento in comune consiste nel vedere l’agito sessuale come esito di un insieme di cause, remote e prossime, che a loro volta possono essere di natura biologica o di tipo socioculturale. 

 

In molte di tali situazioni un fattore determinante è ravvisabile, ad esempio, in una struttura familiare di tipo trascurante, o in un ambiente di tipo misogino, così come lo stress determinato dalla fine di un rapporto sentimentale o di un lavoro,  o ancora gli effetti legati allo sradicamento dalla terra di origine nei casi di immigrazione. 

 

Anche un abuso in età prepuberale può generare una sessualizzazione precoce in una personalità ancora immatura e portata a non sapere regolare e contenere i propri impulsi.

 

Nella predisposizione che ciascun individuo ha “nel desiderare” alcuni beni rientranti in quattro tipici domini essenziali quali la salute fisica, le relazioni, la padronanza e la creatività, l’aggressione sessuale è intesa come un funzionamento distorto che porta il soggetto a scegliere, proprio per ottenere un particolare bene,  di usare un mezzo distorto. 

Si è ritenuto, così, che gli autori di reati sessuali sarebbero da considerare come soggetti attivi da coinvolgere fin dall’inizio nel trattamento, in quanto “esperti di se stessi”.

 

Alla base di quest’argomentazione vi è la convinzione secondo cui il presupposto principale di cambiamento, in qualsiasi approccio terapeutico, sia il coinvolgimento iniziale del soggetto e la sua collaborazione al processo di valutazione.

 

Ovviamente, un approccio di questo tipo deve confrontarsi con una tipologia di clienti cosiddetti “coatti”, costretti cioè in carcere o in centri esterni per quanto da loro commesso, ragion per cui in alcuni centri di trattamento, come l’Istituto “Philippe Pinel “ di Montréal e il Servizio di psicologia clinica dell’Università di Liegi, si fa precedere l’inserimento del soggetto nell’unità carceraria o nel programma da una valutazione di quelle che sono le sue reali motivazioni rispetto al cambiamento.

 

Il Good Lives Model (GLM) è un modello di trattamento sviluppato da Autori quali Ward, Marshall, Gannon, finalizzato a creare un “clima emotivo positivo” che non significa giustificazione o collusione con il reo, ma tendenza a creare un clima dove non regni la tensione e dove i soggetti sottoposti al programma non sono definiti aggressori sessuali”, ma persone che hanno commesso un reato sessuale.

 

La ricostruzione in questi soggetti di una sufficiente base di autostima diviene un prerequisito per mettere in atto un motore di cambiamento e di mantenimento dei risultati.

Nella ricostruzione di tale autostima e di un programma per il proprio futuro, vanno considerate diverse variabili soggettive, quali la personalità, le risorse, la storia di vita, il contesto e le relazioni personali e sociali, perché devono essere messi contemporaneamente in luce gli squilibri che potrebbero essere stati alla base della devianza, come ad esempio un’importanza eccessiva data alle relazioni a scapito della padronanza di se, che potrebbero aver indotto il soggetto ad accettare relazioni umilianti, in cui regnano rabbia e frustrazione.

 

Una volta compiuta questa operazione ogni soggetto seguirà il trattamento più idoneo a sviluppare la sua capacità, le sue abilità dirette a controllare la collera, l’istinto e le situazioni di rischio.

 

Il pregio di questo modello di trattamento, a sfondo fortemente umanistico, sta nell’utilizzo anche delle scoperte della neuropsicologia e della psicoterapia.

 

Avv. Raffaella Beato

 

 

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